Per te, solo per te questo mio volo di catene dentro un esausto scintillio di rami, ossessione controluce dentro questo indefinito che ci sorregge e ci acceca con le mani, mentre si aggrappano ad un nome.
Io sono la desolazione dei tuoi pensieri quando accogli il mio amore fragile. Come un paradiso senza cristalli nè argento la tua pazienza inscritta dentro un cerchio d’opaco.
Solo i nostri piedi sulla ghiaia, le nostre mani mai senza intrecciarsi. Sentivi il vuoto scricchiolare nella scena, quando il mare si ritrasse dai tuoi occhi e mi rese insincera.
La tua ombra, sparsa sulle mie mani, mi concede l’eco del sale, come lacrime che non aspettavo e che raccolgo, come un amore finito già da troppo tempo per ricordare l’impatto severo dell’addio.